Ho insegnato Tecnologia nelle Scuole Medie per 42 anni. Ora sono in pensione. Ho dipinto dal 1992 al 1998 ed ho fatto delle mostre personali. Poi ho smesso di dipingere e mi sono dedicato all’informatica, facendo il programmatore fino ad oggi. L’attività di programmatore, per chi non lo sapesse, è molto creativa, perchè permette di risolvere problemi anche complessi con soluzioni originali e personali racchiuse in un algoritmo. Quest’anno, per caso, ho deciso di riprendere a dipingere. Ho scelto come pseudonimo Ekthambos, che in greco vuol dire stupito. Stupito da cosa? Dalle forme e dai colori che, dalle profondità dell’inconscio, si materializzano sulla tela. Sia ben chiaro che non mi ritengo il creatore delle mie opere, ma solo quello che trasferisce sulla tela, le immagini imprevedibili e misteriose, ricche di significati primitivi e naturali, che si nascondono dentro di noi e che sono già presenti in noi, già create. La parte inconscia della nostra psiche, quella che, per intenderci, alimenta i contenuti dei sogni, è come la grotta di Alì Baba e i Quaranta Ladroni. E’ nascosta, invisibile, ma racchiude ogni sorta di gioiello d’oro e di pietre preziose scintillanti. La nostra civiltà ha fatto la scelta scellerata di scindersi dalla parte inconscia della psiche, che è la parte naturale fonte di ogni idea e cambiamento, negandola o relegandola ad un rango inferiore, perchè ha paura della natura, nonostante sia innegabile che dalla natura essa deriva e solo la natura può salvarci se ci sottomettiamo ad essa anzichè tentare stupidamente di sottomettere essa a noi. La mia pittura, fatta di immagini che si generano spontaneamente nella mia mente e da simboli offerti dall’inconscio nei sogni, mi piace definirla Archetipica, perchè gli archetipi, come ci ha insegnato Carl Gustav Jung, sono immagini primitive e universali presenti in ogni popolo e ogni cultura. Esse sono cariche di significati naturali e vivono nell’inconscio di ogni persona, ossia il nostro mondo interiore che è quello che veramente noi siamo. Sogno di avere uno studio-galleria d’arte tutto mio per essere completamente libero e non sottostare ai vincoli ed ai compromessi del mercato dell’arte, che con l’arte vera e propria poco ha a che fare, e mi sto prodigando per realizzarlo. Voglio usare questo sito come mostra permanente dei mie lavori pittorici passati e futuri. Voglio condividere con voi i ‘miei’ colori, che sono i colori del mondo, in un momento della storia in cui i colori sono tenuti in disparte e prevalgono i grigi, che sono il ‘quasi buio’, la ‘quasi assenza di colori’.